West Nile e raccolta sangue: “Continuate a donarlo in tranquillità”
Nessun blocco delle donazioni, né restrizione per i donatori di sangue della provincia di Oristano, che potranno continuare a compiere questo prezioso gesto di generosità come sempre, grazie a un sistema di monitoraggio che garantisce che il sangue trasfuso venga analizzato e sia assolutamente sicuro.

«Nessun blocco delle donazioni, né restrizione per i donatori di sangue residenti in provincia di Oristano, che potranno continuare a compiere questo prezioso gesto di generosità come hanno sempre fatto». Lo chiarisce il direttore del Centro trasfusionale della Asl 5 Mauro Murgia, a seguito dell’accertamento di un caso di Febbre del Nilo su un uomo di 72 anni residente a Oristano.
«Come sempre accade quando si riscontrano delle positività al virus della West Nile su animali o uomini in un territorio – afferma dottor Murgia – il Centro Nazionale Sangue dispone l’introduzione di misure di prevenzione per garantire che il sangue donato sia assolutamente sicuro in quanto teoricamente, anche se si tratta di un’ipotesi remota, la trasmissione del virus Wnd (West Nile Disease) potrebbe avvenire, oltre che attraverso la puntura di zanzara, anche tramite una donazione di sangue infetto».
«In realtà – spiega ancora il direttore del Centro trasfusionale – le misure di prevenzione previste dal Centro Nazionale Sangue sono scattate nella nostra provincia già da fine giugno, quando è stata riscontrata la prima positività al virus della West Nile su una cornacchia ad Arborea». La provincia di Oristano, insieme a quella di Venezia, è stata la prima in Italia ad applicarle, proprio perché in questo territorio, per primo, è stata rilevata la circolazione virale attraverso i volatili.
Le misure di prevenzione per garantire la sicurezza del sangue donato sono essenzialmente due.
- La prima è quella di analizzare il sangue dei donatori con il test Nat (Nucleic Acid Test), attraverso il quale è possibile rilevare la presenza o meno del virus West Nile. Attualmente il test viene effettuato su tutti i soggetti che donano il sangue in provincia di Oristano.
- La seconda misura preventiva prevede invece la sospensione temporanea per 28 giorni della donazione per chi abbia soggiornato anche solo per una notte in provincia di Oristano: «Questo provvedimento è riferito – chiarisce il direttore del Centro Trasfusionale – a chi si reca in un Centro trasfusionale che non abbia la possibilità di effettuare il test Nat, ad esempio ad un turista che, dopo aver soggiornato in provincia di Oristano, faccia rientro nella sua sede di residenza e voglia donare il sangue in una struttura in cui non si esegue l’esame per escludere la presenza del virus: ebbene, per lui sarà previsto un fermo di 28 giorni prima di poter tornare a donare. Questo da noi non accade assolutamente: siamo attrezzati da tempo per rispondere a questa eventualità e, appena viene riscontrata la circolazione virale, avviamo le misure preventive».
Questo significa che, in provincia di Oristano, nulla cambia né per chi dona né per chi riceve il sangue. Nessuna preoccupazione, dunque, per le donazioni di sangue ed emocomponenti, che sono assolutamente monitorate e sicure.
«Invitiamo, come di consueto, tutti i donatori e le donatrici tra i 18 e i 65 anni, che pesino almeno 50 chili e in buone condizioni di salute, a recarsi al Centro trasfusionale dell’ospedale San Martino di Oristano, aperto dal lunedì al sabato, dalle ore 8.00 alle 12.00 senza prenotazione, o a partecipare alle giornate di raccolta itinerante organizzate in collaborazione con l’Avis nei centri della provincia» è l’appello del direttore del Centro trasfusionale.
Ultima modifica
30 Luglio, 2025