Oristano, all’ospedale San Martino riapre Emodinamica

Dalla prossima settimana all’ospedale San Martino di Oristano sarà nuovamente operativa l’attività di Emodinamica, la struttura di riferimento per la diagnosi e la cura delle sindromi coronariche acute.

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Data:
10 Giugno, 2022

La sala di emodinamica

Dalla prossima settimana all’ospedale San Martino di Oristano sarà nuovamente operativa l’attività di Emodinamica, la struttura di riferimento per la diagnosi e la cura delle sindromi coronariche acute.

La riattivazione del servizio, interrotto dal dicembre 2021 a causa dell’insufficienza di specialisti a disposizione, è stata possibile grazie alla collaborazione fra l’Unità operativa di Cardiologia-Utic (Unità terapia intensiva coronarica) del San Martino, guidata dal dottor Francesco Dettori, e la scuola di specializzazione in Cardiologia dell’Università di Sassari, diretta dal professor Giuseppe De Luca, con cui la Asl di Oristano ha stipulato una convenzione. L’accordo consentirà alla struttura oristanese non solo di acquisire l’esperienza di professionalità di spicco, come lo stesso professor De Luca, che opererà in loco, ma anche di formare nuovi emodinamisti da inserire stabilmente nell’organico del reparto.

La ripresa

Il servizio, in questa prima fase, sarà operativo dodici ore alla settimana ed a breve sarà implementato per altre dodici ore. Successivamente l’attività sarà ulteriormente estesa con l’arrivo di nuove risorse provenienti dal concorso per Cardiologia in fase di conclusione, per il quale la Asl di Oristano ha richiesto sei medici.

«La riapertura dell’Emodinamica rappresenta un passo importante e risponde a un’esigenza di salute molto sentita dai cittadini – afferma il Direttore generale della Asl di Oristano Angelo Serusi – perché consente di trattare sul territorio le patologie coronariche, patologie per le quali il fattore tempo è fondamentale. Naturalmente il nostro obiettivo è quello di ampliare progressivamente l’orario di apertura del servizio fino a portarlo a pieno regime».

Il riavvio dell’attività, per quanto inizialmente limitato, permetterà intanto di dare una risposta a quei pazienti del territorio che non dovranno più rivolgersi a strutture fuori dalla provincia, principalmente Cagliari e Sassari, per sottoporsi a un intervento programmato, ma potranno effettuarlo nel centro di Emodinamica del San Martino che, inaugurato nel 2008, dispone delle più moderne tecnologie ed attrezzature.

«È importante riprendere con una prospettiva duratura e stabile nel tempo – osserva il direttore dell’Unità operativa di Cardiologia-Utic Francesco Dettori –. Formare emodinamisti in loco significa avere una previsione di autosufficienza in termini di risorse professionali, e questo è fondamentale per assicurare la continuità del servizio».

Le altre attività del reparto di Cardiologia

L’attività di Emodinamica si inserisce in quella di un reparto, come quello di Cardiologia, che nonostante la pandemia non si è mai fermato e ha continuato a garantire tutte le attività ambulatoriali. Sono operativi, e lo sono rimasti anche durante la sospensione di molte attività sanitarie dovute al Covid-19, gli ambulatori per pazienti dializzati, oncologici, talassemici, ischemici ed è ripreso quello per lo scompenso cardiaco. L’ambulatorio pace maker è l’unico in Sardegna ad essere rimasto aperto nel periodo del lockdown. Si è inoltre incrementata l’attività con le metodiche di controllo remoto in telemedicina, che permettono il monitoraggio del paziente a casa propria. Il reparto ha proseguito anche con l’attività di cardiostimolazione, estesa con l’utilizzo di dispositivi impiantabili complessi di ultima generazione per la terapia elettrica dello scompenso cardiaco, e con tutte le attività cliniche e assistenziali cardiologiche, sia di emergenza-urgenza che programmate. E’ stata implementata, con l’arrivo di nuovi macchinari di ultima generazione, l’attività diagnostica non invasiva, in particolare gli esami ecocardiografici di secondo livello, inclusi gli ecocardiogrammi da stress con studio della riserva coronarica, gli ecocardiogrammi transesofagei e quelli tridimensionali.

Fra i progetti in cantiere, è imminente l’attivazione dell’ambulatorio pace maker e dello scompenso cardiaco all’ospedale Delogu di Ghilarza, mentre è in itinere l’approvazione del progetto per l’avvio dell’attività di risonanza magnetica cardiaca in collaborazione con la Struttura complessa di Radiologia.

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Ultimo aggiornamento

10 Giugno, 2022