Dermatite nodulare contagiosa: cos’è e che fare in caso di contagio
Una scheda informativa elaborata dal servizio veterinario di Sanità Animale della Asl 5 di Oristano per informare sulla Dermatite nodulare bovina, o Lumpy Skin Disease (LSD), e per aiutare gli allevatori a comprendere come riconoscerne i sintomi e come comportarsi in caso di un sospetto caso di animale infetto. All’interno anche il videoservizio con i consigli pratici per gli stessi allevatori

Una scheda informativa elaborata dal servizio veterinario di Sanità Animale della Asl 5 di Oristano per informare gli allevatori sulla Dermatite nodulare bovina, o Lumpy Skin Disease (LSD), e per aiutarli a comprendere come riconoscere i sintomi e come comportarsi in caso di un sospetto caso di animale infetto.
La Lumpy Skin Disease (LSD) o dermatite nodulare contagiosa è sostenuta da un Capripoxvirus (CaPV) appartenente alla famiglia Poxviridae geneticamente ed antigenicamente correlato al Poxvirus ovino (SPV) e al Poxvirus caprino (CPV).
La trasmissione avviene principalmente attraverso artropodi (zanzare, mosche, zecche e culicoidi) il cui ruolo è essenzialmente meccanico.
La trasmissione attraverso il contatto diretto è possibile, ma riveste un ruolo marginale nell’epidemiologia della malattia. Un animale è in grado di trasmettere l’infezione ben prima della comparsa delle lesioni cutanee ed indipendentemente dalla loro comparsa.
A seguito di un periodo di incubazione che, in condizioni di campo, varia tra le 2 e le 4 settimane, l’animale infetto sviluppa una reazione febbrile bifasica di durata variabile (fino a 14 giorni) associata alla comparsa di sintomi clinici quali l’aumento della salivazione, lacrimazione, scolo nasale mucoso, cheratite e linfoadenomegalia.
Negli animali gravidi l’infezione può causare aborto (1-7%), sono stati anche descritti disturbi alla sfera riproduttiva, nei tori dove sono state osservate orchiti e conseguente sterilità.
In corso di infezione sono sintomi frequenti il dimagrimento degli animali indotto dall’abbattimento, la conseguente anoressia, il calo della produzione lattea nonché la mastite.
Nel 40-50% degli animali infetti, si sviluppa il classico quadro sintomatologico caratterizzato dall’eruzione di lesioni cutanee noduliformi dolenti, che compaiono durante il secondo rialzo termico, circa 4-10 giorni dopo l’iniziale ipertermia.
I noduli, più o meno numerosi, sono distribuiti sulla cute di tutto il corpo con particolare frequenza sulle regioni della testa, del collo, delle mammelle e del perineo. Le dimensioni dei noduli su uno stesso animale sono di solito uniformi e variano da un diametro di 0,5-5 cm e uno spessore di 1-2 mm coinvolgendo sia la cute sia il sottocute. Sono ben circoscritti, non fluttuanti, tondi e rilevati. In numerosi casi, i noduli possono confluire a creare una placca irregolarmente circoscritta. Dopo alcuni giorni è visibile una linea circolare scura di necrosi intorno alla lesione con la possibile comparsa, nella parte centrale, di ulcere e tessuto di granulazione.
Nei casi gravi, il recupero è lento per via della grave compromissione dello stato generale dell’animale, o per le complicazioni polmonari e mammarie. Le croste possono rimanere sull’animale anche un mese prima di cadere lasciando il posto a cicatrici che possono essere rilevate anche a distanza di molto tempo.
- Fare attenzione ai sintomi come febbre, scoli nasali mucosi, congiuntivite, lesioni modulari nella testa, collo, dorso, mammelle e perineo
- Isolare immediatamente il presunto animale infetto
- Proteggere gli animali dall’attacco degli insetti vettori (zanzare, mosche, zecche e culicoidi) con l’antiparassitario
- Non fare entrare estranei nell’allevamento
- Limitare le movimentazioni di animali che possono trasportare gli insetti vettori del virus
- Limitare l’ingresso di ovini, cavalli e cani
Per richiedere informazioni e consulenze o effettuare segnalazioni di casi sospetti, è possibile contattare il servizio veterinario di Sanità animale della Asl 5 di Oristano, ai seguenti numeri di telefono:
- Sede centrale Oristano: tel. 0783 317767 -317772 – 317763 – 317769
- Sede distrettuale Ales: tel. 0783 91774
- Sede distrettuale di Ghilarza: tel. 0785 560361
LA VIDEOINTERVISTA SU COME EVITARE IL CONTAGIO DELLA “DERMATITE NODULARE CONTAGIOSA”
Ultima modifica
25 Giugno, 2025